
Esprimiamo la nostra solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori delle mense universitarie che in questi giorni sono vittime di un indegno balletto tra la Risto3 e L’Opera Universitaria e che, senza alcun rispetto delle norme vigenti, rischiano di rimanere a casa senza occupazione e senza alcun sostegno al reddito o di dover sottostare ad una rinegoziazione al ribasso del proprio lavoro. La vicenda è tristemente nota. La Risto3, che ha vinto l’appalto per la gestione delle mense e ristorazione universitaria, non ha ancora provveduto ad assumere gli addetti e le addette della uscente stazione appaltante e non ha ancora dato alcuna risposta alle legittime richieste delle 48 lavoratrici e lavoratori che sono fermi da marzo a causa della chiusura delle mense imposta dall’emergenza sanitaria. Tutti/e hanno esaurito le 14 settimane di cassa integrazione Covid19 e non possono essere licenziati/e almeno fino al 18 agosto: rischiano di rimanere senza alcun reddito o ammortizzatore sociale. Intanto la Risto3, approfittando della situazione e cercando di mettere a profitto l’emergenza sanitaria, chiede all’Opera universitaria di modificare le condizioni di appalto in considerazione delle mutate condizioni in cui operano le mense e l’incertezza per la riapertura a settembre; l’Opera universitaria, dal canto suo, non fa nulla per garantire il rispetto degli accordi dell’appalto né per stabilire tempistiche e modalità di riapertura.Tutto questo è inaccettabile e ci indigna profondamente ancor più perché avviene in un momento in cui il Paese è attraversato da una profonda crisi che rischia ancora una volta di essere pagata solo dalle classi lavoratrici. Come Partito della Rifondazione Comunista sosteniamo le richieste dei sindacati di allungare la cassa integrazione di altre otto settimane, siamo presenti e non faremo mancare il nostro sostegno alle giuste rivendicazioni di lavoratori e lavoratrici che si sentono ostaggio di interessi privati. Ribadiamo tuttavia ancora una volta che quello che stanno subendo gli addetti e le addette alle mense universitarie non è colpa del Covid19 ma di un sistema selvaggio e malato che si serve anche di appalti, subappalti ed esternalizzazioni per deregolamentare e precarizzare il lavoro, nell’ottica esclusiva dello sfruttamento e del ricatto. Per questo non possiamo tacere la responsabilità delle forze politiche del centrodestra e del centrosinistra che hanno promosso e voluto la privatizzazione e le esternalizzazioni dei servizi a cooperative e aziende che spesso hanno solo interesse a lucrare sulla salute, sulle condizioni di lavoro e sui salari dei loro dipendenti. Su questo rilanciamo una sfida politica ben precisa che punti in primo luogo a difendere le reali condizioni di lavoro e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, tramite l’internalizzazione dei servizi e un’incondizionata difesa del reddito, del lavoro e della salute.
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