
Lo sciopero ad oltranza che le lavoratrici e i lavoratori della Sicor di Rovereto stanno portando avanti da settimane, sostenuto dalle tute blu di altri stabilimenti come Pama, Dana, Bonfiglioli, Metalsistem che si stanno astenendo a singhiozzo dal lavoro in solidarietà, è esemplare e ci ricorda che l’unità delle lotte è l’unico strumento per combattere lo sfruttamento e la prepotenza padronale.
L’assemblea dei metalmeccanici Sicor ha deciso di non accettare compromessi e di non subire supinamente la disdetta unilaterale degli accordi aziendali con la cancellazione della quattordicesima, assorbimento dei superminimi per i neoassunti e la negazione di fatto degli aumenti contrattuali.
Da parte dei dirigenti della Sicor solo l’arroganza del silenzio e l’indisponibilità ad aprire un tavolo di confronto per dare risposte concrete alle giuste rivendicazioni dei 174 dipendenti che con determinazione hanno dichiarato di non voler mollare, ribadendo a gran voce che la contrattazione aziendale non è un regalo dei padroni e gli accordi non possono diventare carta staccia. La mobilitazione, che ha visto l’adesione di circa il 90% degli addetti e che è andata ben oltre i cancelli della fabbrica Sicor, assume valore emblematico: “Siamo un baluardo in difesa della dignità e dei diritti di tutte e tutti” hanno ripetuto sotto il sole cocente i lavoratori e le lavoratrici nel timore che quello che sta accadendo oggi a loro possa diventare un pericoloso precedente anche per altre aziende metalmeccaniche del territorio. Ma le ragioni e la volontà non sempre bastano ed è difficile resistere quando a fine mese ci sono i conti da pagare e scadenze da rispettare. E così la solidarietà dei colleghi si è fatta sentire non solo con l’adesione allo sciopero ma anche mediante l’attivazione di una Cassa di Resistenza per sostenere economicamente coloro che stanno portando avanti una lotta che è la lotta di tutte e tutti.
Come Partito della Rifondazione Comunista del Trentino condanniamo questo ennesimo tentativo di sottomettere la classe lavoratrice al giogo e alla prepotenza di lorsignori, ci impegniamo a mantenere alta l’attenzione sulla vicenda ed esprimiamo la nostra vicinanza politica e materiale facendoci parte attiva nella raccolta fondi a sostegno delle lavoratrici, lavoratori e delle loro famiglie. Ribellarsi non è solo giusto ma diventa anche possibile se la lotta è comune e trova il sostegno materiale di tutti coloro che intendono rimettere al centro la dignità e i diritti di chi lavora, contro l’imbarbarimento subito oramai da anni dai tanti che ogni giorno si guadagnano da vivere con il sudore della propria fronte.
A cinquant’anni dallo statuto dei lavoratori una nuova stagione di lotte potrebbe non tardare ad arrivare.
Chiunque voglia dare anche un minimo contributo per sostenere la cassa di Resistenza può farlo o versando a
Rifondazione comunista del Trentino Cassa di Resistenza
IBAN IT 54 D 083040 1807 00000 777 3391
CAUSALE “Lavoratori SICOR”
o lasciando in sede una donazione. Provvederemo poi a rendere pubblica la cifra che verrà raccolta e a consegnarla al referente di fabbrica. Per ulteriori informazioni scrivere sulle nostre pagine social, un’ e-mail a info@rifondazionetrentino.org o contattare per telefono Valeria (347 7438736) o Giuliano (348 2378386) Mostra meno
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